Odontoiatria Conservativa
La Scuola di Medicina Dentale dell’Università di Ginevra definisce “l’Odontoiatria Conservativa come l’insieme dei procedimenti clinici atti alla conservazione dei denti naturali e al mantenimento della loro funzione, nell’ottica di preservare sia la salute orale sia quella generale del paziente”.
Gli scopi della Conservativa e quindi i compiti di chi la esercita sono:
la diagnosi delle malattie e delle lesioni che colpiscono i tessuti duri dei denti naturali;
la valutazione delle condizioni dei tessuti che circondano i tessuti danneggiati, della salute orale generale del paziente, dei fattori locali predisponenti, del grado di igiene orale presente;
la ricostruzione funzionale, anatomica ed estetica degli elementi dentari danneggiati mediante l’impiego di materiale biologicamente compatibili;
l’istituzione di un programma di prevenzione e profilassi che consentono di mantenere una visione completa sul grado di salute orale del paziente.
L’odontoiatria restaurativa, non accompagnata da attente misure di prevenzione e profilassi, risolve solo temporaneamente i problemi del paziente; le lesioni cariose, infatti, torneranno a manifestarsi.
Un buon programma preventivo comprende sedute di igiene orale, sedute periodiche di controllo, applicazione di fluoro sia professionale che domiciliare, istruzioni per il controllo domiciliare della placca ed educazione alimentare.
In merito ai materiali da utilizzare per il restauro diretto sia dei settori frontali che dei settori posteriori, le resine composite, congiuntamente ad un adeguato sistema adesivo, rappresentano il materiale di prima scelta. I moderni sistemi compositi offrono al dentista diverse masse che simulano le tonalità di colore, la luminosità e la brillantezza dello smalto dei denti naturali. I cementi vetroionomerici resinosi possono efficacemente essere utilizzati in pedodonzia per restauro a carico di denti decidui o come trattamento preventivo in soggetti svantaggiati.