Ortognatodonzia
L’apparato stomatognatico è un “sistema multifunzionale” costituito dalle basi mascellari e mandibolari, dalle arcate dento-alveolari, dal sistema neuro-muscolare e dalle articolazione temporo-mandibolari e concorre all’espletamento di funzioni vitali, quali deglutizione, respirazione, fonazione e masticazione.
In presenza di equilibrio tra le sue componenti, l’apparato stomatognatico si accresce e si sviluppa in modo armonico; tuttavia, fattori sfavorevoli possono condizionare il normale sviluppo determinando l’instaurarsi di una malocclusione.
“L’ortognatodonzia è la disciplina che studia le alterazioni dento-maxillo-facciali e ha come finalità quella di individuare precocemente una noxa patogena, creando le premesse per ricondurre nell’ambito della norma biologica la vis vitalis della crescita naturale.”
Le caratteristiche facciali e dento-mascellari possono essere espressione di un’interazione tra fattori ereditari, congeniti e acquisiti che possono concorrere ad influire su crescita e sviluppo del complesso dento-maxillo-facciale favorendo l’instaurarsi di malocclusioni.
Per quanto riguarda i fattori ereditari, sappiamo che l’eziopatogenesi delle malocclusioni è poligenica (più geni concorrono alla determinazione di un solo carattere) ed a espressività variabile. I fattori congeniti sono quelli acquisiti a livello intrauterino; fra quelli che possono avere effetto a livello del cavo orale sono: farmaci, esposizione a sostanze chimiche e tossiche come alcool e radiazioni ionizzanti, traumi e patologie infettive. Abbiamo, infine, i fattori acquisiti che sono quelli che intervengono dopo la nascita. Tra questi possiamo annoverare: parafunzioni (succhiamento, onicofagia, deglutizione atipica, respirazione orale, etc..), traumi post-naturali, patologie infiammatorie e neoplastiche.Questi fattori non agiscono in modo indipendente, ma i loro effetti si sovrappongono: si può affermare che, di solito, uno di essi prevale sugli altri che tuttavia sussistono.
Per la corretta diagnosi delle malocclusioni è necessaria la valutazione complessiva di diversi fattori tramite:
raccolta dei dati anamnestici
esame clinico extra-orale
esame funzionale per esaminare le articolazioni temporo-mandibolari e la muscolatura extra-orale
esame clinico intra-orale
realizzazione di modelli in gesso
accertamenti radiografici (OPT, teleradiografia del cranio in proiezione latero-laterale, teleradiografia del cranio in proiezione postero-anteriore, radiografia della mano e del polso).
La pianificazione del trattamento richiede l’individuazione di obiettivi mirati da perseguire con precise priorità, in base a quanto rilevato in fase diagnostica e alla relativa prognosi. A tal proposito risulta determinante tener conto di diversi fattori: età del soggetto, fattori anamnestici, anche familiari, in grado di influire sulla prognosi, caratteristiche della malocclusione (dentali, dento-alveolari, scheletriche, funzionali, estetiche), stadio di sviluppo e potenzialità di crescita, eventuali implicazioni strettamente correlate al quadro clinico che possono richiedere un approccio multidisciplinare. In considerazione dei molteplici fattori e variabili che concorrono all’instaurarsi dei diversi quadri di malocclusione, non risulta sempre possibile individuare un unico percorso terapeutico.
Indipendentemente dalla problematica clinica per la quale è richiesto l’intervento ortognatodontico risulta determinante la collaborazione del paziente, sia ai fini prognostici, che terapeutici.